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FATE PARLARE I GIOVANI…DUE.
Dedico queste pagine pessimiste e ottimiste, tragiche e serene, disperate e fiduciose a tutti i giovani del mondo ansiosi di edificare in pace una società fondata sull’amore, sulla scienza, sull’educazione, su Dio… portavoce di questa ansia universale, le offro con rispetto e con fermezza a tutti coloro che credono in tutto ciò…………………………....
Scrivere….sempre scrivere…a che pro? Perché? Rivedo i miei sbagli e gli sbagli degli altri nel corso del tempo; si dice che se non sbagli nella vita, non puoi capire te stesso e neanche gli altri. Si dice che nell’arco della vita a dieci anni puoi giocare, a venti inizia l’età dell’amore, a quaranta diventi uomo a sessanta sei maturo e a ottanta devi affrontare il cammino della morte!!
Scrivere, perché scrivere? Perché ostinarsi a scrivere quando gli uomini neanche si accorgono della tua esistenza. Le tue idee passano
inosservate. Ovvero derise, denigrate, compatite, sei nulla per loro, un sognatore innocuo, un buono a nulla. Eppure non posso vivere senza scrivere, il pensiero vuole lavorare, produrre sempre, è insonne il pensiero… instancabile… scrivere per me, è agire, soffrire, amare, sperare.
Nell’anno 2010, andiamo su marte, si dice che probabilmente non moriremo mai… la politica diventa sempre di più un mercato rionale dove ognuno fa quello che vuole…insulti e parolacce anche nei palazzi del governo… ci sono odio e battaglie, si fa a gara a chi è più furbo…cattivo e prepotente… insomma… non si può certo portare avanti una nazione in questo modo!! Siamo arrivati ai transessuali politici… ai controlli per droga dei parlamentari stessi, loro… che rappresentano l’opinione pubblica… ma… chi è l’opinione pubblica… siamo noi, i nostri figli e i figli che verranno dopo di noi…è una vergogna dare questo esempio ai giovani!! Noi parliamo male della prima e della seconda guerra mondiale Hitler... Mussolini…all’epoca, forse si faceva la guerra per fame, per miseria… per desiderio di conquista…e noi come possiamo giudicare tutto questo…noi non abbiamo la risposta e non c’è un colpevole… ecco perché oggi stiamo peggio!! Non si trova un colpevole…il colpevole è solo il diavolo… questo diavolo che è dentro di noi!!
Un paese libero è un paese che si vale di una certa proporzione di uomini liberi, che fa la legittimità, la dignità, l’onore dello Stato. Lo stato non è niente se non ha degli uomini liberi, capaci di servirlo e gli uomini liberi di oggi, sono la generazione di uomini liberi di domani!!
Il valore per cui vale la pena bruciare la vita? Dio mio…in che credere tranne che in Te quaggiù? Oltre ad una fede religiosa, bisogna in terra avere una fede politica, la mia fede politica è il popolo… non il popolo “sovrano” ma, un popolo in cui credere e rispettare…
Ecco il popolo sovrano: una folla senza volto, senza anima, senza vita, ansiosa soltanto di gustare Bacco, di abbracciarsi con Venere sporca, di accarezzare i luridi biglietti di banca, di manovrare le leve del mitico e assurdo potere. Ecco il popolo sovrano… pane e benessere, stare bene, mangiare e bere, prostitute e potere, “levati di lì che mi ci metto io!” dicono le plebi fanatiche dello star bene alla plebaglia privilegiata, nobilesca e arricchita che ha ville e prostitute, automobili, potere e denaro. Hanno inventato il mito del popolo “sovrano” questo è il popolo per cui hanno scritto migliaia di pagine da Rousseau in poi, questo è il popolo per cui si è inventata la farsa della libertà, della giustizia, della uguaglianza, della fraternità.
E quale è il popolo da rispettare e in cui si deve credere? Sono gli uomini e le donne che soffrono, sono i poveri nel momento del soffrire, dell’amare, dello sperare, dell’operare. La gente che soffre ed ama è il popolo… nell’atto del soffrire siamo rispettabili noi belve lussuriose, avare e superbe. Nel popolo che soffre io credo, non è popolo l’operaio che, trasformatosi in piccolo borghese, vuole quattrini, macchine, femmine come i padroni e allora… è sterco, come il capitalista sfruttatore e il politicante oppressore!!!
Pochi sono gli uomini che comprendono la bellezza del dolore e del suo fratello: l’amore…non c’è grandezza senza dolore; il dolore è il metro dell’uomo di genio, d’arte e di scienza!! Il dolore è il porto preferito dello spirito e genera l’amore; Cristo, l’uomo del dolore, ha inaugurato l’era dell’uomo dell’amore, sgominatore del dolore.
Per i giovani
Badate giovani, parlo al vostro spirito, la carne anche se giovane può essere vecchia; può essere giovane un vecchio di cento anni se lo spirito non è morto nella carcassa fisiologica. La semplicità e l’ingenuità del mondo giovanile, sono forze sacre della natura e non debbono essere violate dalla furberia e dalla malizia dell’adulto, quanti miti, bugie e illusioni si sono inventati in ogni generazione!! La giovinezza è intelligenza, apertura, orizzonte, semplicità, sincerità, ingenuità; queste sono caratteristiche divine… Dio non è furbo… la natura non è furba…le stelle, il mare, le piante, gli animali non sono lo specchio della furberia. Il diavolo è furbizia, astuzia, calcolo… il calcolo di Dio è la generosità!!!
Lo sbaglio del 1968
Io sono ciò che ho e ciò che consumo… consumare è una forma dell’avere, il consumo ha caratteristiche ambivalenti: placa l’ansia, perché ciò che uno ha non può essergli ripreso, ma impone anche che il consumatore consumi sempre di più dal momento che il consumo precedente ben presto perde il proprio carattere gratificante.
Qui subentra il bene e il male… se essi sono ben distribuiti, il mondo va avanti… il male è una componente che oggi non si vede e si può proiettare verso gli altri in tanti modi e forme. Si può stare vicino agli altri facendo del male e cercando di dimostrare il bene… in questo modo si può anche essere annientati!! Questo può succedere anche nell’amore fra l’uomo e la donna sposati…mettendo al mondo i figli…essi possono a volte diventare uno strumento per la loro vita, giocano così ad essere padri e madri…oggi è proprio così nella nostra società consumistica e industrializzata!!!
Cento anni fa, il male ed il bene erano concepiti in maniera diversa… l’uomo era più impegnato, il tempo lo si passava diversamente, si lavorava la terra con impegno costante… e la terra ti compensava donando copiosi frutti, il sole ti riscaldava, l’acqua poteva dissetarti, l’amore ti gratificava e la procreazione era una cosa sublime per l’uomo e per la donna!!
Una volta, quando nasceva un bambino c’era una grande festa per tutti… tutti dovevano saperlo, si dava la giusta importanza per quel bimbo ed era un evento da ricordare!!!
All’epoca anche nella politica era così… anche nel sociale c’era più rispetto, disponibilità, umanità, tutto era più accettabile, vero, altruistico… il consumismo non c’era, nel vestire, nel mangiare, nel parlare, era tutto diverso, anche lo studio era diverso… i padri insegnavano ai figli il loro mestiere; anche le madri insegnavano alle loro figlie come accudire la famiglia, la casa, i figli!! I problemi sono iniziati negli anni sessanta, con la tecnologia, il televisore, con l’abbandonare la terra emigrando in giro per il mondo in cerca di fortuna…tutti volevano andare via, tutti trovavano fuori dalla propria Italia qualcosa di “buono” ma… così facendo hanno indebolito molto la nostra terra che non si è mai ripresa… dimostrando così di non amarla ed è stato come rinnegare il proprio padre e la propria madre!!! Ad un certo punto si voleva assaporare il fatto di non essere più poveri, si voleva diventare ricchi ad ogni costo… e…. per questa corsa alla ricchezza si era disposti a tutto, molta gente si prostituiva, rubava, non esitava a far del male agli altri, spacciava droga, c’era chi era disposto anche a vendere il proprio padre o la propria madre pur di raggiungere il proprio traguardo!!!
Ma… oggi, cosa è cambiato? Se osserviamo i giovani notiamo che non hanno lo sguardo povero… anche i loro comportamenti sono ricchi…il camminare…il presentarsi alle persone… molti di questi ragazzi non conoscono la povertà non sono umili, hanno la testa confusa, non hanno obiettivi e sono senza futuro, si buttano così nella vita facile… l’alcool, la droga, la prostituzione, ecco lo sbaglio di noi grandi che a volte non abbiamo saputo dare una guida sicura per questi nostri giovani!!!
FATE PARLARE I GIOVANI…DUE.
Dedico queste pagine pessimiste e ottimiste, tragiche e serene, disperate e fiduciose a tutti i giovani del mondo ansiosi di edificare in pace una società fondata sull’amore, sulla scienza, sull’educazione, su Dio… portavoce di questa ansia universale, le offro con rispetto e con fermezza a tutti coloro che credono in tutto ciò…………………………....
Scrivere….sempre scrivere…a che pro? Perché? Rivedo i miei sbagli e gli sbagli degli altri nel corso del tempo; si dice che se non sbagli nella vita, non puoi capire te stesso e neanche gli altri. Si dice che nell’arco della vita a dieci anni puoi giocare, a venti inizia l’età dell’amore, a quaranta diventi uomo a sessanta sei maturo e a ottanta devi affrontare il cammino della morte!!
Scrivere, perché scrivere? Perché ostinarsi a scrivere quando gli uomini neanche si accorgono della tua esistenza. Le tue idee passano
inosservate. Ovvero derise, denigrate, compatite, sei nulla per loro, un sognatore innocuo, un buono a nulla. Eppure non posso vivere senza scrivere, il pensiero vuole lavorare, produrre sempre, è insonne il pensiero… instancabile… scrivere per me, è agire, soffrire, amare, sperare.
Nell’anno 2010, andiamo su marte, si dice che probabilmente non moriremo mai… la politica diventa sempre di più un mercato rionale dove ognuno fa quello che vuole…insulti e parolacce anche nei palazzi del governo… ci sono odio e battaglie, si fa a gara a chi è più furbo…cattivo e prepotente… insomma… non si può certo portare avanti una nazione in questo modo!! Siamo arrivati ai transessuali politici… ai controlli per droga dei parlamentari stessi, loro… che rappresentano l’opinione pubblica… ma… chi è l’opinione pubblica… siamo noi, i nostri figli e i figli che verranno dopo di noi…è una vergogna dare questo esempio ai giovani!! Noi parliamo male della prima e della seconda guerra mondiale Hitler... Mussolini…all’epoca, forse si faceva la guerra per fame, per miseria… per desiderio di conquista…e noi come possiamo giudicare tutto questo…noi non abbiamo la risposta e non c’è un colpevole… ecco perché oggi stiamo peggio!! Non si trova un colpevole…il colpevole è solo il diavolo… questo diavolo che è dentro di noi!!
Un paese libero è un paese che si vale di una certa proporzione di uomini liberi, che fa la legittimità, la dignità, l’onore dello Stato. Lo stato non è niente se non ha degli uomini liberi, capaci di servirlo e gli uomini liberi di oggi, sono la generazione di uomini liberi di domani!!
Il valore per cui vale la pena bruciare la vita? Dio mio…in che credere tranne che in Te quaggiù? Oltre ad una fede religiosa, bisogna in terra avere una fede politica, la mia fede politica è il popolo… non il popolo “sovrano” ma, un popolo in cui credere e rispettare…
Ecco il popolo sovrano: una folla senza volto, senza anima, senza vita, ansiosa soltanto di gustare Bacco, di abbracciarsi con Venere sporca, di accarezzare i luridi biglietti di banca, di manovrare le leve del mitico e assurdo potere. Ecco il popolo sovrano… pane e benessere, stare bene, mangiare e bere, prostitute e potere, “levati di lì che mi ci metto io!” dicono le plebi fanatiche dello star bene alla plebaglia privilegiata, nobilesca e arricchita che ha ville e prostitute, automobili, potere e denaro. Hanno inventato il mito del popolo “sovrano” questo è il popolo per cui hanno scritto migliaia di pagine da Rousseau in poi, questo è il popolo per cui si è inventata la farsa della libertà, della giustizia, della uguaglianza, della fraternità.
E quale è il popolo da rispettare e in cui si deve credere? Sono gli uomini e le donne che soffrono, sono i poveri nel momento del soffrire, dell’amare, dello sperare, dell’operare. La gente che soffre ed ama è il popolo… nell’atto del soffrire siamo rispettabili noi belve lussuriose, avare e superbe. Nel popolo che soffre io credo, non è popolo l’operaio che, trasformatosi in piccolo borghese, vuole quattrini, macchine, femmine come i padroni e allora… è sterco, come il capitalista sfruttatore e il politicante oppressore!!!
Pochi sono gli uomini che comprendono la bellezza del dolore e del suo fratello: l’amore…non c’è grandezza senza dolore; il dolore è il metro dell’uomo di genio, d’arte e di scienza!! Il dolore è il porto preferito dello spirito e genera l’amore; Cristo, l’uomo del dolore, ha inaugurato l’era dell’uomo dell’amore, sgominatore del dolore.
Per i giovani
Badate giovani, parlo al vostro spirito, la carne anche se giovane può essere vecchia; può essere giovane un vecchio di cento anni se lo spirito non è morto nella carcassa fisiologica. La semplicità e l’ingenuità del mondo giovanile, sono forze sacre della natura e non debbono essere violate dalla furberia e dalla malizia dell’adulto, quanti miti, bugie e illusioni si sono inventati in ogni generazione!! La giovinezza è intelligenza, apertura, orizzonte, semplicità, sincerità, ingenuità; queste sono caratteristiche divine… Dio non è furbo… la natura non è furba…le stelle, il mare, le piante, gli animali non sono lo specchio della furberia. Il diavolo è furbizia, astuzia, calcolo… il calcolo di Dio è la generosità!!!
Lo sbaglio del 1968
Io sono ciò che ho e ciò che consumo… consumare è una forma dell’avere, il consumo ha caratteristiche ambivalenti: placa l’ansia, perché ciò che uno ha non può essergli ripreso, ma impone anche che il consumatore consumi sempre di più dal momento che il consumo precedente ben presto perde il proprio carattere gratificante.
Qui subentra il bene e il male… se essi sono ben distribuiti, il mondo va avanti… il male è una componente che oggi non si vede e si può proiettare verso gli altri in tanti modi e forme. Si può stare vicino agli altri facendo del male e cercando di dimostrare il bene… in questo modo si può anche essere annientati!! Questo può succedere anche nell’amore fra l’uomo e la donna sposati…mettendo al mondo i figli…essi possono a volte diventare uno strumento per la loro vita, giocano così ad essere padri e madri…oggi è proprio così nella nostra società consumistica e industrializzata!!!
Cento anni fa, il male ed il bene erano concepiti in maniera diversa… l’uomo era più impegnato, il tempo lo si passava diversamente, si lavorava la terra con impegno costante… e la terra ti compensava donando copiosi frutti, il sole ti riscaldava, l’acqua poteva dissetarti, l’amore ti gratificava e la procreazione era una cosa sublime per l’uomo e per la donna!!
Una volta, quando nasceva un bambino c’era una grande festa per tutti… tutti dovevano saperlo, si dava la giusta importanza per quel bimbo ed era un evento da ricordare!!!
All’epoca anche nella politica era così… anche nel sociale c’era più rispetto, disponibilità, umanità, tutto era più accettabile, vero, altruistico… il consumismo non c’era, nel vestire, nel mangiare, nel parlare, era tutto diverso, anche lo studio era diverso… i padri insegnavano ai figli il loro mestiere; anche le madri insegnavano alle loro figlie come accudire la famiglia, la casa, i figli!! I problemi sono iniziati negli anni sessanta, con la tecnologia, il televisore, con l’abbandonare la terra emigrando in giro per il mondo in cerca di fortuna…tutti volevano andare via, tutti trovavano fuori dalla propria Italia qualcosa di “buono” ma… così facendo hanno indebolito molto la nostra terra che non si è mai ripresa… dimostrando così di non amarla ed è stato come rinnegare il proprio padre e la propria madre!!! Ad un certo punto si voleva assaporare il fatto di non essere più poveri, si voleva diventare ricchi ad ogni costo… e…. per questa corsa alla ricchezza si era disposti a tutto, molta gente si prostituiva, rubava, non esitava a far del male agli altri, spacciava droga, c’era chi era disposto anche a vendere il proprio padre o la propria madre pur di raggiungere il proprio traguardo!!!
Ma… oggi, cosa è cambiato? Se osserviamo i giovani notiamo che non hanno lo sguardo povero… anche i loro comportamenti sono ricchi…il camminare…il presentarsi alle persone… molti di questi ragazzi non conoscono la povertà non sono umili, hanno la testa confusa, non hanno obiettivi e sono senza futuro, si buttano così nella vita facile… l’alcool, la droga, la prostituzione, ecco lo sbaglio di noi grandi che a volte non abbiamo saputo dare una guida sicura per questi nostri giovani!!!